Storia della famiglia Germano Angelo
Fine '800 primi del '900
TEOBALDO GERMANO fondatore e primo presidente della cantina Sociale di Barolo
Le radici documentate che testimoniano la presenza della famiglia Germano nella tradizione vinicola di Barolo, mostrano Teobaldo Germano come fondatore e primo presidente della Cantina sociale di Barolo, fondata nel 1902. La cantina sociale vinificava quasi esclusivamente uve nebbiolo ed ottenne numerosi premi e menzioni: nel 1903 la medaglia d'oro in Alba, nel 1905 a Cuneo e a Torino dove fu premiata anche con la coppa di sua Maestà il Re, all'epoca la massima onorificenza che potesse ricevere un vino.
La cantina sociale fu attiva fino al 1930 e i soci che conferivano le uve andavano man mano diradandosi per mettersi in proprio e far nascere le prime cantine private che hanno poi segnato la storia del paese e del suo straordinario vino.
Nel primo periodo in cui l'azienda Germano naque, si trovavano nella casa di famiglia in Via Alba a Barolo, successivamente allo scioglimento della cantina sociale, i locali venero acquistati dalla Germano Angelo.
1908 - 1930
ANGELO GERMANO nipote di Teobaldo fonda la cantina Germano Angelo
Incoraggiato dal nonno, Angelo fondò la sua azienda, aiutato anche dalla moglie che portava in dote alcuni interessanti vigneti. L'azienda fu fondata nello stesso anno in cui nacque il suo primogenito maschio Davide Germano, purtroppo alla nascita della secondogenita la moglie morì e alcuni anni dopo la seguì Angelo lasciando Davide giovanissimo a condurre la cantina e a provvedere alla famiglia, compresi fratellastri e matrigna con cui si era risposato il padre.
1934
DAVIDE GERMANO fonda il Consorzio di Tutela del Barolo e Barbaresco
L'attaccamento alle Langhe ed ai suoi vini viene tramandato in modo viscerale, non c'è solo il desiderio di avere una propria azienda che produce un ottimo Barolo e quindi reddito ma c'è la ferma volontà di promuovere questo vino, di agire in prima persona per il riconoscimento delle sue qualità peculiari. Davide Germano con qualche decennio in anticipo rispetto alla nascita del concetto di DOC e DOCG, si fa promotore del Barolo fondando nel 1934, insieme ad altri viticoltori, il Consorzio per la Tutela del Barolo e del Barbaresco.
1936
DAVIDE GERMANO acquista i locali della Cantina Sociale di Barolo
L'azienda si ingrandisce e così, approfittando dello scioglimento della cantina Sociale, Davide decide di azzardare un importante acquisto e, facendosi prestare un'ingente somma, acquista i locali ormai vuoti della cantina Sociale e di quelli ai piani superiori che erano dell'Albergo Svizzero, trasformandoli nella propria abitazione.
Grazie però alla sua tenacia, consolidata in giovane età, la vendita di vino e la compravendita di uve vanno particolarmente bene e permettono non solo di saldare i debiti ma di acquistare una cascina con relativi vigneti in località Bussia di Monforte d'Alba, i "Dardi" una delle zone più vocate dell'intero territorio del Barolo.
1942
Nasce GERMANO ANGELO (junior) primo enologo in famiglia
La stessa passione la si ritrova nel figlio Angelo (junior) nato nel 1942 e che frequenta l'Istituto Tecnico Enologico (uno degli istituti più antichi d'Italia). Angelo si diploma quindi in Viticoltura e Tecnica Enologica, e la sua specializzazione è in Erboristeria ed Aromateria Enologica e Liquoristica, è sua infatti la ricetta segreta del Barolo Chinato Gatorosso.
1960
GERMANO ANGELO acquista la cascina seicentesca del Vescovo di Alba
La Cantina Germano Angelo continua ad espandersi ed ormai i locali nel paese di Barolo sono troppo piccoli per contenere un numero sempre crescente di botti ed attrezzature. Così tra gli anni sessanta e settanta, dopo un decennio in una cantina costruita ad hoc a La Morra, è la volta per Angelo di tirar fuori il coraggio imprenditoriale e acquista all'asta, dalla curia vescovile di Alba, la Cascina dell'Annunziata con annesso vigneto, qui costruisce la sua nuova casa-cantina, dolcemente adagiata sulle colline. Anche lui, visionario forse, fantasioso sicuramente, precursore di un modo di pensare che apparterrà più propriamente alle generazioni successive, progetta con un suo amico architetto, una casa che non ha nulla a che vedere con i canoni estetici degli anni settanta, tutta su un unico piano, con i tetti interamente ricoperti di coppi antichi con l'obiettivo principale di fondersi ed adeguarsi con il massimo rispetto nel paesaggio circostante, oggi patrimonio UNESCO.
1980
ANGELO e JOSE modernizzano l'azienda e aprono i mercati verso l'estero
I tempi cambiano e anche le donne della famiglia Germano si affrancano facendosi più presenti direttamente nella gestione aziendale. Oberto Giuseppina da tutti chiamata Jose, moglie di Angelo, è coltivatrice diretta e provenendo da una famiglia di viticoltori è una delle rarissime "vignaiole" donne.
Insieme progettano l'immagine coordinata aziendale (all'epoca una rarità per le piccole aziende) che riprende il vecchio stemma, un germano reale, e lo rivisita in chiave più moderna e che caratterizzerà ogni cosa, dalle etichette alle scatole, dalle capsule ai tappi, dalla grafica dei mezzi di trasporto ai poster e listini prezzi per i primi stand alla nascente Fiera di Verona, il Vinitaly. Si fa strada un nuovo mercato: l'estero.
1990
Davide Germano (junior) ristruttura i vigneti, le attrezzature e i locali più antichi di famiglia
Viviana Germano cura l'immagine aziendale e supporta i rapporti con l'estero
Un nuovo Davide Germano (nato nel 1979) si fa carico della lunga tradizione di famiglia e anche lui, dopo aver frequentato la scuola Enologica di Alba, si dedica anima e corpo alla cantina. Il target si è spostato dalla clientela locale (Piemonte, Liguria e Lombardia) a quella estera, la qualità del vino è ora supportata e spinta ai massimi livelli da nuovissime tecniche enologiche. Davide ha da sempre un'anima tecnica e un sincero debole per le attrezzature più sofisticate, vuole solo il meglio per la propria cantina e per i propri vigneti, a costo di fare sacrifici e rinunce. Così ristruttura gran parte delle vigne ormai a fine carriera, ne prende di nuove in affitto e rinnova tutta l'attrezzatura di vinificazione ed invecchiamento introducendo l'utilizzo dei fermentini in acciaio inox con controllo elettronico delle temperature.
E' forse sua sorella Viviana (1975) ad ereditare la vena più visionaria ed artistica della famiglia, infatti è lei a rimodernare nuovamente l'immagine aziendale, dopo aver terminato gli studi all'istituto europeo di Design a Milano e a dare il suo tocco personale alla ristrutturazione dei locali in Barolo che ora ospitano l'enoteca e le camere dell'agriturismo Casa Svizzera.
2000
Nuovi progetti e prospettive per il futuro
I tempi cambiano ancora e si deve fare i conti con la crisi che colpisce tutto il globo, fortunatamente il mercato del vino di qualità regge e lo sforzo di produrre il miglior vino possibile viene premiato. I vini della famiglia Germano Angelo compaiono raramente nelle guide o sulle riviste di settore, questo è forse un riflesso della tradizione di famiglia nell'essere direttamente protagonisti per la promozione del proprio prodotto, di preferire un contatto diretto con i clienti finali, di voler ospitare e coinvolgere in un'esperienza che va oltre la vendita del vino. Così non viene dato troppo peso ai mutevoli giudizi dei critici ma ci si concentra sull'onestà e sulla rilevanza di un prodotto affinato e curato da molte generazioni.
Chi vuole conoscere l'anima più autentica delle Langhe non può far altro che assaporare un vino accompagnato dai piatti più classici, qui, nelle Langhe, nella patria del Barolo.
Da questo pensiero nasce il progetto per la ristrutturazione dell'immobile da cui tutto ebbe inizio: l'ex cantina sociale di Barolo, poi cantina Germano Angelo ed ora in procinto di diventare un magnifico spazio per l'accoglienza dei turisti e soprattutto un laboratorio in cui verranno preparati prodotti tipici le cui materie prime sono coltivate in azienda secondo criteri di agricoltura sinergica e che potranno essere degustati direttamente presso il punto vendita, in abbinamento ai vini della Germano Angelo. Una parte sarà anche adibita a museo di famiglia per onorare le molte generazioni che si sono succedute e che hanno preservato e migliorato nei secoli il nostro meraviglioso patrimonio enogastronomico e culturale.